Mantova, sciopero e flash mob dei sindacati della scuola: “Dal governo solo annunci. Servono risorse e soluzioni serie per riaprire a settembre”

MANTOVA – Sono soddisfatti i Sindacati della scuola per l’esito dello sciopero e del flash mob andato in scena di questa mattina in piazza Martiri di Belfiore a Mantova. Manifestazioni organizzate per protestare contro il Decreto Scuola e le decisioni del Ministro. “Sia pure in condizioni difficili – spiega Pasquale Andreozzi, Segretario provinciale di Flc Cgil Mantova – con il decreto appena approvato, la chiusura dell’anno scolastico, le limitazioni dettate dall’emergenza sanitaria e il tempo limitato a disposizione, abbiamo ricevuto moltissime adesioni“.

Le ragioni della protesta, rese note anche nei giorni scorsi dai Sindacati, sono state ribadite anche oggi in piazza: “Abbiamo scioperato – prosegue Andreozzi – perché non vogliamo arrenderci agli annunci del governo e del Ministero non supportati da una reale disponibilità di risorse che consentano di aprire in sicurezza le scuole a settembre”. In particolare, per riaprire le scuole hanno bisogno di “risorse immediatamente disponibili – dice ancora il segretario Flc Cgil Mantova – per rafforzare le infrastrutture materiali e informatiche, non abbiamo bisogno di soluzioni fantasiose che scaricano sulle scuole la responsabilità di una reale ripartenza”.
Altro tasto dolente ed eternamente irrisolto è quello del precariato scolastico: “Il ministero e il governo – prosegue Andreozzi – hanno scelto la strada del precariato. A settembre, infatti, avremo, a livello nazionale, centinaia di migliaia di contratti precari, giri di valzer sulle nomine e  una nuova e più profonda mancata continuità didattica nelle scuole”. E tutto ciò genera un’incertezza che avrà riflessi non solo sul mondo della scuola: “Come faranno – si chiede Andreozzi – le famiglie a lavorare, per chi un lavoro l’ha conservato, se la scuola non è aperta o è aperta a turni o a distanza? Chi pagherebbe le conseguenze di una situazione che era e rimane nell’incertezza? Sicuramente le donne, le famiglie e l’economia“.
Nonostante da più parti si siano avviate campagne di “discredito delle posizioni del Sindacato”, dice ancora il Segretario Flc, “è proprio il Sindacato che vuole rimettere la scuola al centro del dibattito sociale e vuole farne un reale volano di rilancio sociale ed economico. In questo modo, però, non si va da nessuna parte”. E le preoccupazioni per il futuro della scuola ci sono soprattutto da parte di chi nella scuola ci lavora: “I dirigenti scolastici mantovani – spiega Pasquale Andreozzi – guardano con una crescente preoccupazione alla reale possibilità di riaprire le scuole a settembre, garantendo i servizi, assicurando una didattica efficace in accordo con i docenti che ne sono i protagonisti assieme agli studenti. Si stanno accorgendo che hanno pochi mezzi e poche risorse a disposizione”.
Il ministero – conclude Andreozzi – come se niente fosse attua la strategia dell’autonomia solo quando deve scaricare le proprie responsabilità”.