MANTOVA – Migliorano i conti delle parrocchie della Diocesi di Mantova. A dirlo è il rendiconto economico 2021-23 che è stato presentato sabato scorso nell’aula magna del Seminario. Non tutte le parrocchie hanno adempiuto all’obbligo della consegna alla Diocesi del proprio rendiconto economico. I rendiconti mancanti dell’anno 2023 sono comunque solo tre, considerato che due parrocchie cittadine (Duomo e San
Leonardo) sono gestite direttamente dall’ente Diocesi.
Il rendiconto economico evidenzia un miglioramento del risultato della gestione ordinaria con un esito positivo di +9,82% rispetto all’anno precedente e +44,81% rispetto all’anno 2021, anno che risentiva ancora degli effetti pandemici.
Il risultato della gestione ordinaria è positivo, sia a livello complessivo che a livello di singoli vicariati.
La gestione straordinaria è relativa ad entrate da fondazioni, fondi Cei o diocesani, eredità o ricavi da vendite di immobili. I costi straordinari sono sempre riferiti ad oneri
di restauro o ristrutturazione del patrimonio immobiliare (già pesantemente gravato dagli oneri di manutenzione evidenziati nei costi ordinari). In questo caso si può notare come il vicariato cittadino di Sant’Anselmo presenti una perdita di 304 mila euro.
Le componenti dell’attivo patrimoniale che vengono evidenziate coprono l’indebitamento complessivo. Non viene calcolato nell’attivo il valore del patrimonio immobiliare
delle parrocchie (che costituisce, tuttavia, più un onere di conservazione e manutenzione che una possibilità di reddito).
Durante la presentazione del rendiconto si è tornati ancora una volta sulla necessità di una valorizzazione della figura dei laici anche nella gestione delle attività economiche e amministrative. Lo stesso del resto di quanto viene sottolineato nello stesso rendiconto.
“È fondamentale che i laici coinvolti nelle amministrazioni parrocchiali non siano visti
semplicemente come consiglieri del parroco, ma come veri e propri “ministri” operativi, che assumono un ruolo attivo e responsabile nella vita della comunità. Il loro contributo non si limita ad affiancare il presbitero nelle decisioni, ma si estende alla possibilità di agire direttamente per alcune deleghe sino a sollevarlo dalle incombenze amministrative, consentendogli di dedicarsi pienamente al ministero pastorale e all’accompagnamento formativo delle comunità e dei singoli fedeli – si legge nel rendiconto – Questa evoluzione
nel ruolo degli amministratori comporta la necessità di sviluppare nuove competenze e di favorire processi sinodali permanenti all’interno della comunità ecclesiale in vista della consultazione e della costruzione delle decisioni, coerentemente con l’insegnamento biblico (cfr. Rm 12,4-8; Ef 4,11-12) e la visione conciliare dell’ecclesiologia di comunione. Come sta avvenendo per altri ambiti della vita delle nostre comunità e Unità Pastorali (vedi la costituzione delle equipe di comunione e le ministerialità istituite) è il momento di creare una rete diocesana di referenti laici qualificati, che possano supportare le parrocchie nella gestione delle attività economiche e amministrative, portando con sé competenze specifiche in ambito giuridico, finanziario e organizzativo in sinergia con i servizi amministrativi diocesani. La costituzione di questa rete permetterà di uniformare le buone pratiche, facilitare il trasferimento di conoscenze e offrire alle comunità locali un sostegno continuativo e qualificato. Per garantire l’efficacia di questo nuovo modello di collaborazione, è indispensabile che i referenti siano adeguatamente formati e accompagnati in un percorso di crescita costante….”
Per conoscere nel dettaglio tutte le cifre del rendiconto economico: https://www.diocesidimantova.it/cdn/documents/rendiconto_diocesi_2021-2023.pdf