BAGNOLO SAN VITO. Nuova udienza ieri mattina in tribunale a Mantova del processo che vede sotto accusa per maltrattamenti e violenza sessuale il 41enne Dante Spagnoli, ex responsabile del reparto di confezionamento della ditta Bustaffa di Bagnolo San Vito. Vittima una ex dipendente che poi, secondo l’accusa, sarebbe stata costretta a licenziarsi.
Dopo la testimonianza della donna che nell’udienza del 25 febbraio scorso aveva dichiarato di essere stata più volte vittima sul posto di lavoro di molestie sessuali e maltrattamenti da parte di Spagnoli con il ricatto del licenziamento, tanto da “essere anche stata costretta fare sesso con lui e un altro uomo per non perdere il lavoro”, eri mattina è stata la volta dei testimoni della parte civile.
Si tratta di sei testi, quattro presenti questa mattina in aula. Innanzitutto il medico di base della donna all’epoca dei fatti, ora in pensione, il quale ha dichiarato che “nel 2016 lquesta si è rivolta a lui per una sindrome ansioso-depressiva collegata a vicende lavorative e in particolare parlando di molestie sessuali”. Il quadro tracciato dal medico è quello di una donna fragile che già in passato si era rivolta a lui per problemi depressivi, di natura reattiva.
Poi, davanti al giudice Arianna Busato, è stata la volta delle testimonianze di tre operaie della Bustaffa, di cui una ancora in servizio nell’azienda di Bagnolo, che hanno confermato il clima già descritto dalla vittima, in cui questa sarebbe anche stata apostrofata volgarmente dall’uomo durante le ore di lavoro, davanti agli altri dipendenti. Due hanno parlato anche di avances di Spagnolii nei loro confronti, subito stoppate, e una ha dichiarato di aver visto un giorno la vittima uscire “molto scossa dalla cucina seguita da Spagnoli con i pantaloni ancora in parte abbassati”.
Un quadro dunque quello emerso dalle testimonianze che confermerebbe quanto emerso dal racconto anche nella precedente udienza da parte di altre colleghe di lavoro.
Nuova udienza del processo il prossimo 21 ottobre.