Raddoppio ferroviario, Balotta (Europa Verde): “Troppi disagi per i pendolari”

Il progetto definitivo del raddoppio Piadena-Mantova al passaggio del Consiglio Superiore dei lavori pubblici

MANTOVA – E’ iniziato ormai il countdown per l’inizio dei lavori del raddoppio ferroviario della Mantova-Cremona-Codogno. Il responsabile dei trasporti Europa Verde, Dario Balotta lancia l’allarme.

“Si fa più realistica e concreta la prospettiva dei disagi che dovranno subire i pendolari della tratta. E’ verosimile quantificare in almeno un’ora di maggiore percorrenza del viaggio da Mantova a Milano e ritorno di un’ora. Il viaggio in autobus tra Mantova e Bozzolo e il trasbordo sul treno allungherà i tempi di almeno mezzora in andata e mezzora per il ritorno complessivamente saranno 5 e non più 4 le ore di viaggio giornaliero dei pendolari mantovani. I tempi dei lavori previsti sono di tre anni. Successivamente verrà chiusa la Bozzolo Piadena Cremona per altri due anni con analoghi perditempi. Infine quando sarà la volta dell’ultimo lotto da raddoppiare da Cremona a Codogno sono previsti altri tre anni di lavori. Complessivamente saranno otto anni di disagi per i pendolari ed il numero dei passeggeri coinvolti nei disagi crescerà quando verranno coinvolti i nodi di Piadena e Cremona. Non si può fare diversamente tenedo aperta la linea? Un sacrificio troppo costoso e pesante che rischia di allontanare la già poca utenza della linea, senza contare gli effetti che la chiusura della linea avrà sul traffico merci. C’è da chiedersi come e quanto abbiano valutato gli effetti di otto anni di lavori sulla tratta Mantova-Cremona-Codogno i maneger di RFI. Nella tradizione dei lavori di potenziamento o di raddoppio della rete non era mai accaduto di ricorrere alla chiusura totale per anni della linea oggetto di potenziamento. Le linee venivano chiuse solo in caso di necessità qualche notte, solo il tempo per allacciare le connessioni, al massimo venivano posti dei momentanei rallentamenti di velocità sulla linea che viene affiancata. Di norma solo per i lavori dei sottopassi vi potevano essere interruzioni al massimo di 48/72 ore dal sabato al lunedi mattina per evitare le giornate lavorative dei pendolari. Ultimi esempi di raddoppio senza interruzioni di linea sono vicini a noi come la Treviglio-Bergamo e la Milano-Mortara. Non si vede quali insormontabili criticità tecniche su una linea poco urbanizzata ed in pianura possano richiedere la totale interruzione della linea con relativa sostituione dei treni con autobus. E’ stato valutato il delta di costi e ricavi causato dalla lunghissima interruzione? Forse sono troppi i cantieri aperti da RFI in tutt’Italia, superiori alle capacità di spesa e di progettazione dell’azienda del gruppo FS”.