MILABO – Sanità lombarda, ieri il confronto in diretta streaming sulla pagina Facebook del consigliere regionale M5S Andrea Fiasconaro. Tanti i temi toccati tra cui le proposte del M5S in Regione per riformare la legge sulla sanità regionale. “Nel primo mandato chi parlava di sanità in Lombardia, evidenziando dei problemi, era ritenuto un folle. Soprattutto il Movimento 5 Stelle. L’esperienza del Covid-19, che stiamo affrontando da più di un anno, ha dimostrato che avevamo ragione: i problemi nella sanità lombarda c’erano e ci sono tuttora. Il Covid non ha fatto altro che portarli alla luce e sotto gli occhi di tutti”, hanno affermato Gregorio Mammì, consigliere regionale M5S; Andrea Fiasconaro, consigliere regionale M5S, ed Alberto Zolezzi, deputato M5S, intervenuti durante la diretta.
“I dati – hanno continuato – mostrano una triste realtà: oltre 33mila morti solo in Lombardia, pari a 1/4 dei decessi totali nazionali. Durante l’emergenza sanitaria è venuta a mancare soprattutto una solida sanità territoriale. Dunque, nel futuro dobbiamo impegnarci affinché i cittadini possano rivolgersi a una sanità territoriale capace di gestire le emergenze. L’agenzia Agenas- Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali ha analizzato tutto il modello sanitario lombardo dalla Legge 23 in poi. Le criticità che ne sono emerse riguardano: la mancanza di una catena di comando nelle strutture sanitarie”, “la programmazione dei servizi sanitari che doveva essere un ente unico” e la “carenza di sanità territoriale“. Una relazione, quella di Agenas, che ha di fatto anticipato le proposte di legge M5S, proprio in merito alla sanità regionale. Proposte riassunte brevemente in 3 macro temi. Case della comunità: ogni 15mila abitanti un presidio di con medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale, assistenza domiciliare integrata, ecc. Veri e propri centri territoriali dove i cittadini possono accedere e hanno immediata risposta alle loro esigenze di cura. Meno burocrazia: un’amministrazione centrale per una sanità diffusa sul territorio e per eliminare gli sprechi di denaro e di tempo. Si tratta di centralizzare le funzioni per cui la sanità pubblica abbia più forza contrattuale, e riesca così a programmare le esigenze di salute dei cittadini. Sanità senza profitto: un sistema di accreditamento del privato più trasparente e sottoposto a evidenza pubblica. Il privato deve agire sotto direzione e controllo molto stretto del pubblico. Come fossero un’entità unica. “Non siamo per l’abolizione del privato – precisano – ma in questi ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo disequilibrio tra i due poli. Oggi la competizione non è alla pari: la capacità finanziaria del privato è molto più avanti rispetto a quella delle strutture pubbliche. Con queste proposte, già sul tavolo e in attesa di essere discusse, abbiamo come obbiettivo quello di garantire una medicina territoriale più capillare e di promuovere la salute e la prevenzione tra i cittadini. In questo modo si eviterebbe di rivolgersi al pronto soccorso per qualsiasi emergenza. Per fare un esempio, è recente la notizia del bando fatto dall’Ospedale di Mantova per esternalizzare alcune prestazioni di diagnostica. Un ospedale pubblico che si ritrova costretto a pagare delle strutture private perché non ha le capacità per smaltire le liste d’attesa. Un caso emblematico è quello della risonanza magnetica”
Ora il M5S è in attesa delle linee guida per intervenire sull’attuale legge regionale. “Linee guida su cui il Centro destra sta ancora discutendo e litigando per decidere come procedere in merito alla riforma della legge sanitaria. Il testo – sottolineano – doveva essere presentato già oggi in Commissione. Un punto negativo perché sembra dimostrare che il Covid non abbia impartito alcuna lezione sulle mancanze della sanità lombarda. Ci auguriamo – concludono – che ci sia presto l’occasione per discutere delle nostre proposte e riformare finalmente la sanità di questa regione”.