Salvini al popolo di Piazza Virgiliana: “date la città a un uomo del fare, scegliamo la concretezza”

Salvini al popolo di Piazza Virgiliana:

MANTOVA – Matteo Salvini arriva a Mantova in una piazza Virgiliana gremita. Sono da poco passate le 21, sul palco sta parlando il candidato sindaco del centro destra Stefano Rossi. Al suo fianco il segretario provinciale della Lega Antonio Carra e i sindaci di Castiglione delle Stiviere Volpi, Castelbelforte Gazzani e Canneto sull’Oglio Ficicchia che hanno dato il via al comizio. Ci sono anche il leader della Lega Lombarda Paolo Grimoldi e l’assessore regionale alle infrastrutture Claudia Maria Terzi.
Salvini irrompe nella piazza presidiata da ben 150 uomini dei reparti speciali di polizia e carabinieri ma anche di polizia locale e guardia di finanza. Sale sul palco e inizia il suo discorso mentre dalla piazza si leva il coro: “Matteo, Matteo”. Il primo pensiero è per quella che definisce la priorità: “lavoro, lavoro, lavoro, questa è la priorità oggi, non di certo la legge elettorale come pensa il Pd. E poi la scuola, ci sono da stabilizzare migliaia di insegnanti precari, facciamolo lasciando gli insegnanti precari di Mantova a Mantova”. Poi sposta il problema sulle tante risorse che mancano alla scuola: “le aule,usiamo quelle delle scuole paritarie senza pregiudizi perchè ricordiamoci che in Italia la libertà sulla scelta educativa è garantita dalla Costituzione”.
Il pensiero di scuole pubbliche e private porta il leader della Lega a pensare ad altri lavoratori pubblici: “i medici del Poma” e dalla piazza si leva un applauso lunghissimo quando Salvini urla il suo grazie a Giuseppe De Donno, al suo coraggio di portare avanti “quella cura del plasma che probabilmente dà fastidio perchè proprio come dice lui è gratuita e democratica”.

Il tema del lavoro rimane al centro del discorso del leader della Carroccio che ricorda “la cassa integrazione che non arriva da marzo – il presidente dell’Inps dovrebbe dimettersi – pensiamo cosa sarebbe se non ci fossero stati gli imprenditori che hanno anticipato i soldi della cassa”.
E ancora lavoro, o meglio previdenza quando mette in guardia i suoi dalle intenzioni del governo di cancellare Quota 100 e tornare alla Legge Fornero. “Se ci provano facciamo la guerra dentro e fuori dal Parlamento”.
E a proposito di guerre, o meglio di battaglie ricorda le sue contro l’immigrazione clandestina per cui tra un mese sarà processato. Snocciola i numeri: “l’anno scorso da gennaio al 2 settembre c’erano stati 5 mila sbarchi, quest’anno oltre 20.000 nonostante i mesi del virus. Ventimila bocche in più da sfamare con gli italiani alle prese con la crisi. E’ questo governo che dovrebbe andare a processo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
Salvini chiede quindi alla piazza il voto del 20 e 21 settembre per far si che tutto questo finisca e l’attenzione cade quindi su Mantova: “senz’altro una delle città più belle al mondo che però è ferma, lontana, isolata, perchè la politica la sta portando indietro. Date questa città in mano a un uomo del fare, dell’impresa e del mondo del lavoro. Scegliamo la concretezza”.