Seconde case: si può andare ma solo per ragioni di necessità come la manutenzione. E va dimostrato

Secondo case: ci si può recare ma solo per ragioni di necessità come la manutenzione. E bisogna dimostrarlo

MANTOVA – I governatori del Veneto Luca Zaia e della Puglia Michele Emiliano hanno già consentito con proprie ordinanze gli spostamenti verso le seconde case in regione, anche se solo per manutenzione e con divieto (per ora) di soggiorno e obbligo di rientrare nel proprio domicilio. In Emilia Romagna il tema verrà affrontato domani.
Ma dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana invece al momento tutto tace. Dal momento che l’ultimo dpcm del 26 aprile in vigore dal 4 maggio non consente le trasferte nelle seconde case ma le autorizza invece per andare a trovare i congiunti all’interno della regione, molti lettori di mantovauno hanno posto dei quesiti circa proprio questo argomento, in qualche caso sottolineando anche evidenti paradossi. ” Possibile – scrive un residente nel capoluogo -che posso andare a trovare i miei cugini nel paese dove anch’io sono cresciuto ma non posso andare nella mia seconda casa che è lì a due passi da quella dei cugini?”
Effettivamente il paradosso c’è tutto, ragion per cui dato il silenzio di Fontana, abbiamo chiesto delucidazioni alla Prefettura di Mantova. E la risposta è stata questa: “se ci sono concrete ragioni di necessità, come appunto per la manutenzione della seconda casa, si può andare. Certo devono essere vere e motivate”. E nel caso si venga fermati dalle forze dell’ordine? “Proprio in questo caso bisogna dimostrare la necessità di andare nella seconda casa. Certo se si viene fermati da soli in auto in un giorno feriale alle 8 di mattina è ben più credibile che si vada nella seconda casa per una questione di manutenzione che non se si viene fermati il sabato pomeriggio con tutta la famiglia in auto”.
Nel caso le forze dell’ordine siano particolarmente rigide e facciano la sanzione non rimane che fare una memoria alle prefettura entro 30 giorni descrivendo le vere motivazioni dello spostamento.
La speranza dunque è che da qui al 4 maggio anche Regione Lombardia faccia chiarezza sulle trasferte verso le seconde case. Sarebbe evidentemente l’unica possibilità per muoversi in sicurezza. Fontana più che sulle seconde case sembra invece concentrato sulle messe. E sta pensando di autorizzare le celebrazioni con i fedeli.
Lo stesso governo in ogni caso è al lavoro su questo punto che è stato oggetto di scontro con la Cei, e già in settimana potrebbero arrivare le prime modifiche al dpcm. Secondo quanto riportato dal quotidiano Avvenire, che fa capo sempre alla Conferenza Episcopale, la prima apertura riguarderebbe la possibilità entro il mese di maggio di celebrare le messe in un primo momento solo all’aperto e nei giorni feriali, garantendo le distanze e con i fedeli muniti di mascherina e guanti, e poi all’interno delle chiese.  
Intanto proprio in queste ore si sta tenendo una videoconferenza tra Governo e Regioni, con l’obiettivo dell'”armonizzazione delle ordinanze regionale all’interno delle linee guida nazionali indicate nell’ultimo decreto”