Secondo focolaio Covid a Viadana: 12 positivi al macello Ghinzelli. Ats: “ci sono stati contatti con il salumificio”

Saliti a 34 i lavoratori positivi al Covid al macello Ghinzelli di Viadana

Viadana – Un secondo focolaio Covid a Viadana. E’ quello di cui si ha avuto conferma questa mattina scoppiato al macello Ghinzelli dove sono già stati riscontrati 12 lavoratori positivi tra i lavoratori di una cooperativa che opera presso il macello, lo stesso numero di quelli risultati contagiati nei giorni scorsi al salumificio Gardani.
Il copione è più o meno lo stesso di quanto accaduto al salumificio: anche al macello succede infatti che a un operaio viene la febbre, lo comunica al medico di famiglia che gli fa fare subito il tampone. Il risultato è positivo. Un secondo lavoratore non ha la febbre ma si sente debole e affaticato da alcuni giorni. Anche lui viene sottoposto al tampone e anche lui risulta contagiato dal Covid.
A quel punto – come spiegano dal Servizio Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Ats Val Padana – scatta l’allarme. Vengono tamponati i lavoratori che hanno operato a stretto contatto con i primi due, 35 dipendenti della cooperativa, e in dieci risultano positivi. 12 sono dunque i positivi di cui 10 asintomatici
Alla luce di questi risultati e di una terza positività registrata tra i contatti stretti lavorativi, si è provveduto – a scopo precauzionale – a sospendere per tre giorni l’attività del Macello Ghinzelli (il salumificio era invece rimasto in attività ndr) ciò non solo per consentire un sopralluogo del di Ats per la verifica delle procedure di prevenzione e dei protocolli anti-contagio adottati presso lo stabilimento, ma anche per evitare possibili ulteriori contatti e perfezionare l’indagine epidemiologica, effettuando uno screening con tampone nasofaringeo di tutti i lavoratori (interni e impiegati da ditte esterne) impegnati nel macello.
Infatti, trattandosi di una comunità di prossimità dove i contatti possono essere più ravvicinati, al fine di circoscrivere il focolaio ATS ha deciso di adottare un approccio “a tappeto“ dell’esecuzione dei test di conferma della presenza di Covid andando oltre i canoni della vigente normativa in tema di sorveglianza sanitaria che la prevede solo per i contatti stretti, e di effettuare il tampone a tutti gli operatori coinvolti nelle attività della azienda.
Sono state così attivate le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) di Ats delle sedi di Viadana e Cremona, che oggi hanno sottoposto a test altri 284 lavoratori; è stata prevista per domani mattina un’ulteriore sessione con le USCA per completare lo screening su tutti gli oltre 400 addetti impegnati a vario titolo nell’attività dello stabilimento.
I primi esiti delle analisi, grazie alla collaborazione con l’ASST di Cremona, saranno noti già nella mattinata di domani.
Pare che sette dei dodici contagiati del macello viadanese appartengano tutti allo stesso nucleo familiare.
Ma cosa può essere successo? “ Di certo ci sono stati diversi contatti tra macello e salumificio – spiegano dall’Ats – ma bisogna capire a che livello. Possono essere lavoratori delle cooperative assoldate ma anche i trasportatori fino ad esempio agli addetti del servizio pulizie. Solo con l’indagine epidemiologica potremo capire da dove è arrivato il contagio. Speriamo ovviamente rimanga nell’ambito di quei lavoratori che hanno operato a più stretto contatto con i primi due positivi, altrimenti diventa molto più complicato risalire all’origine del focolaio”.

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