Supermercati presi d’assalto ma è inutile perchè rimarranno aperti. Fontana: “no al panico, serve realismo”

MANTOVA Scaffali vuoti diverse ore prima della chiusura di iper e supermercati ieri in una domenica d’assalto con decine di migliaia di mantovani che, non differentemente da quanto accaduto nel resto del nord Italia, hanno riempito i carrelli della spesa di ogni genere alimentare, e non è mancato anche qualche litigio per accaparrarsi l’ultima confezione di sugo o di pasta. Qualcuno, con tanto di mascherina protettiva, di carrelli cerca di portarne due insieme, altri non hanno questo problema perchè portano tutta la famiglia a fare la spesa: ognuno porta avanti un carrello. E la fila alle casse è infinita.
Una domenica da psicosi Coronavirus quella appena passata e se qualcuno pensava che la divulgazione dell’ordinanza di Ministero della Salute e Regione, che dice chiaramente che supermercati e negozi di alimentari rimarranno aperti come di consueto, potesse calmare gli animi, si sbagliava.
Questa mattina scene molto simili. Al Tosano di Curtatone all’apertura c’erano 150 persone in fila, lunghe file anche a Il Gigante sempre a Curtatone e da Martinelli a San Giorgio la coda per entrare c’era anche dopo mezzogiorno.
“Cominciamo a dire che i supermercati resteranno sempre aperti anche perché la gente continuerà a muoversi – ha detto l’assessore al welfare, Giulio Gallera, a RepTv – Noi abbiamo parlato nell’ordinanza dei luoghi di grande assembramento, come i cinema e gli eventi sportivi o i teatri, vengono chiusi. Ma le attività alimentari continueranno a svolgersi“.“ Gallera ha parlato anche dell’emergenza mascherine. “Stiamo acquistando senza gara tutto ciò che serve – ha detto – a partire dalle mascherine, di cui ne abbiamo ordinate oltre 3 milioni per il nostro personale. Ma sono sicuro che ci siano aziende che stanno lavorando per rifornire tutte le farmacie”.
Non sono solo le mascherine a essere esaurite nelle farmacie. C’è chi ha girato mezza provincia per trovare dei disinfettanti, ovviamente inutilmente.
E poi ci sono le scene di terrore se qualcuno tossisce o starnutisce nel mezzo delle affollate corsie dei supermercati, tra carrelli pieni che fanno fatica ad avanzare. Stesse scene se qualcuno si azzarda a tossire su treni e autobus, oggi praticamente vuoti.
Insomma la psicosi Coronavirus corre un po’ ovunque nonostante politici e amministratori continuino a ribadire in Rete, in tv o sui giornali che “non c’è ragione per essere nel panico”. E il panico in questa come in quasi tutte le vicende di certo non aiuta.
Beppe Severgnini, sul Corriere della Sera scrive che siamo una società fragile e che “la diffusione del Coronavirus sta dimostrando una cosa: non siamo più abituati all’incertezza. Impossibile dargli torto ma ci sarebbe da scrivere un libro per capire come siamo arrivati fin qui e qualcuno probabilmente ci sta già pensando…..
La psicosi scatenatasi forse non era stata del tutto prevista nemmeno da chi i provvedimenti li ha dovuti prendere. Oggi il presidente della Regione Attilio Fontana ha detto a chiare lettere: “bisogna tenera alta l’attenzione, ma dico ‘no’ al panico, servono solo realismo e concretezza. Sono convinto che i provvedimenti assunti ieri, che arrivano dopo consultazioni con esperti, scienziati e virologi per tentare di bloccare il contagio, siano sufficienti e corretti per raggiungere lo scopo”.

 

 

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