“Tensioni sui treni tra personale e viaggiatori per obbligo Ffp2”. Il sindacato Or.Sa chiede l’intervento del governo

L’obbligo delle mascherine Ffp2 a bordo dei treni rende ancora più teso il clima a bordo dei convogli, aumentando gli attriti tra i personale in servizio e i viaggiatori. A scriverlo è il sindacato Or.s.a Trasporti che ha scritto a tal proposito una lettera ai Ministeri dei Trasporti e Infrastrutture, del Lavoro, degli Interni e della Salute per spiegare quanto sta accadendo e chiedere interventi urgenti.
“Pur comprendendo le motivazioni che hanno portato ad un rafforzamento delle misure di contenimento del contagio anche attraverso l’obbligo di indossare la mascherina Ffp22 , che riconosciamo ridurre almeno in teoria il rischio contagio per i lavoratori, vi segnaliamo che quanto disposto dal Governo ha ulteriormente inasprito il clima di tensione a bordo dei mezzi di trasporto, acuendo gli attriti tra il personale in servizio e gli utenti ed incrementando le già numerose difficoltà sofferte dai lavoratori per garantire l’applicazione delle misure di prevenzione.  In tale contesto, le croniche carenze di organico delle forze di pubblica sicurezza, insufficienti a presidiare l’intera rete dei trasporti, soprattutto in ambito ferroviario, non consentono una copertura adeguata a garantire un intervento di supporto tempestivo al personale in servizio. A quanto sopra, va aggiunto che le mascherine Ffp22 non sono stato oggetto di apposito provvedimento per calmierarne i costi, rendendo in taluni casi il costo del dispositivo sanitario superiore al prezzo del biglietto e disincentivando, quindi, il suo utilizzo da parte dell’utenza” scrive l’Organizzazione sindacale.
“Nel corso degli ultimi mesi, il Sindacato ha più volte segnalato le difficoltà emerse nell’applicazione del rispetto delle norme anticontagio a bordo dei mezzi di trasporto, sui quali sono impiegati lavoratori sostanzialmente non in possesso degli strumenti normativi idonei ad assicurare il rispetto alle nuove incombenze attribuite loro in questi due anni di pandemia. In tal senso, oltre ad evidenziare nuovamente la necessità di un profondo aggiornamento del DPR 753/80, siamo a ribadire la necessità di rivedere la qualificazione giuridica del personale che svolge attività di sicurezza e verifica a bordo nell’ambito dei trasporti, con particolare riferimento alla figura del capotreno. Facciamo inoltre presente che anche altre associazioni che si occupano più specificatamente dell’utenza che fruisce del sistema trasporti, hanno di recente manifestato le loro perplessità circa l’entrata in vigore del provvedimento in oggetto a causa della sua sostanziale inapplicabilità determinata anche dall’assenza di un preavviso sufficiente a consentire ai viaggiatori e alle Imprese di adeguarsi alle nuove norme” continua il Sindacato.
“Ci preme inoltre segnalarvi che attraverso l’introduzione delle nuove misure, viene di fatto assegnata al personale la responsabilità di una valutazione di idoneità di un presidio sanitario (la mascherina in uso al viaggiatore), senza che questi sia nella possibilità di verificarne provenienza, caratteristiche e certificazione. Nello scenario attuale, i lavoratori interessati, in assenza di un adeguato e massivo supporto da parte delle istituzioni, si trovano a dover garantire la corretta applicazione delle norme anticontagio e, contestualmente, ad assicurare la regolarità dello svolgimento di un servizio essenziale mettendo a rischio, soprattutto sui treni del trasporto regionale e sui mezzi del trasporto pubblico locale, la loro incolumità. Quanto descritto, tra l’altro, comporta nel contempo l’esposizione ad una possibile responsabilità rispetto al mancato rispetto dei nuovi obblighi.
Cogliamo infine l’occasione per evidenziarvi che alla luce dello stato di congestionamento delle strutture che effettuano i tamponi, necessari alla riammissione in servizio anche dopo un periodo di quarantena, vengono segnalate notevoli criticità da parte dei lavoratori per la ripresa della loro attività. Tali circostanze, particolarmente penalizzanti per il corretto funzionamento dei servizi essenziali, a nostro parere potrebbero essere parzialmente mitigate dall’attivazione dei meccanismi di sorveglianza sanitaria da parte delle Imprese di trasporto, utili ad un monitoraggio del contagio sui luoghi di lavoro che, a fronte dei costi sostenuti dall’impresa, genererebbe un sensibile risparmio per la collettività e per le imprese stesse, considerati i costi derivanti dalla copertura delle assenze e dalla gestione dei disservizi.
Nell’esprimere forte preoccupazione rispetto ai rilievi qui delineati e nel sollecitarvi ad attivarvi, anche presso le Imprese, a tutela del personale front-line dei trasporti anche attraverso un potenziamento dei presidi di Ffoo dedicati, tenendo conto di quanto evidenziato nella presente, vi chiediamo un urgente incontro”.