Vaccini, per garantire i richiami Mantova ha bisogno la settimana prossima di 3.500 dosi. Ad oggi nessuna certezza

MANTOVA – Per garantire i richiami del vaccino anti-Covid degli operatori sanitari e degli ospiti delle Rsa mantovani che hanno ricevuto la prima dose tra i 4 e il 10 di gennaio e che dunque devono avere la seconda somministrazione la prossima settimana bisogna che arrivino all’ospedale Carlo Poma martedì prossimo 3.500 dosi. 
Dal Poma si confida che questo accada ma al momento di certo non si sa nulla. Adesso la distribuzione passerà dal commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri e non più da Regione dove oggi è intervenuto sull’argomento il coordinatore regionale per il piano vaccini Giacomo Lucchini (vedi intervista video) che ha dichiarato: “Per quanto riguarda la pianificazione, a causa dei ritardi di Pfizer nelle consegne, questa settimana la Lombardia avrà 20.000 dosi in meno che diventeranno 25.000 la prossima e nessuna certezza su cosa succederà nelle prossime. Sappiamo che dobbiamo modificare la programmazione rallentando le prime dosi per garantire a tutti il richiamo. I ritardi nelle consegne di Pfizer sposteranno la fine della prima fase dal 28 febbraio all’11 marzo”. Con la conseguenza che slitterà l’inizio della campagna per gli ottantenni e i cronici.
Per quanto riguarda la seconda fase “la campagna – ha proseguito Lucchini – proseguirà quindi con l’allargamento, condiviso con il ministero e la struttura commissariale agli ultraottantenni, alla fascia 60-79 e ai cronici e fragili”.

MODERNA E ASTRAZENECAE’ intanto prevista per settimana prossima la consegna delle prime 11.000 dosi del vaccino di ‘Moderna’ che “saranno distribuite nelle strutture più penalizzate dalla mancata distribuzione di Pfizer”.
Per quanto riguarda invece AstraZeneca, Lucchini ha spiegato che “si aspetta l’approvazione di Ema per il prossimo 29 gennaio e quindi l’avvio delle consegne per il mese di febbraio”.
Sempre in tema di  ‘fase due’, Lucchini ha confermato che la Lombardia guarda “con grande attenzione al mondo delle aziende e dei medici del lavoro con i quali faremo degli accordi come quelli già sottoscritti con i Medici di medicina generale e le farmacie”. Gli stessi accordi saranno sottoscritti anche con tutte le altre categorie, a partire dalla sanità militare, che potranno dare un contributo fattivo al raggiungimento degli obiettivi”.

ALCUNI OSPEDALI HANNO ESAURITO LE SCORTE – In questo quadro  alcuni ospedali lombardi, in particolare quelli che aspettavano ieri una consegna da parte di Pfizer, hanno esaurito le scorte.
“In un’ottica di sistema – ha precisato Lucchini –  abbiamo già riallocato le dosi nelle strutture che ne erano sprovviste in modo tale che tutta la pianificazione dei richiami possa essere rispettata. E’ evidente che questo andamento discontinuo delle consegne stia creando delle difficoltà. In un piano, dunque, che ha poche certezze bisogna rispettare bene la pianificazione ed avere delle cautele”.