MANTOVA – A Palazzo Ducale torna l’arte contemporanea. E così mentre in Corte Vecchia apre la mostra sugli arazzi raffaelleschi (vedi: Al Ducale la mostra sugli arazzi raffaelleschi a 500 anni dalla morte dell’artista e a un secolo dal loro ritorno a Mantova) negli spazi de “La Galleria” si possono ammirare da oggi sino al prossimo 7 febbraio cinquanta opere di Gastone Biggi (Roma 1925- Tordenaso-Parma 2014) tra i fondatori nel 1962 del Gruppo Uno e autore, quarant’anni più tardi, del Manifesto del Realismo Astratto, artista di cui si rilegge il percorso creativo nel confronto con lo spazio naturale e lo spazio mentale.
L’esposizione, dal titolo “Il tempo della natura gli spazi della realtà”, realizzata in collaborazione con la Fondazione Biggi presieduta da Giorgio Kiaris, evidenzia la ricerca continua dell’artista di un dialogo tra realismo e astrazione.
Sempre da oggi al 7 febbraio, negli spazi invece dell’Appartamento della Rustica, viene proposto un omaggio a Umberto Mariani (Milano 1936) reduce da una personale al Museo Ermitage di San Pietroburgo, allievo prediletto di Achille Funi, da sempre teso alla ricerca dell’elemento simbolico nell’arte, della trasfigurazione della realtà in scenografie immaginarie e, soprattutto, della quintessenza della pittura stessa, con la sua verità e i suoi messaggi, di cui pieghe e drappeggi si fanno interpreti delle sue opere.
La mostra, dal titolo Omaggio a “La Piega,Leibniz e il barocco” appare un dichiarato omaggio al saggio del filoso francese Gilles Deleuze che, partendo dalle teorie del filosofo tedesco ed esplorando i più diversi aspetti della cultura barocca, cerca di definire attraverso la metafora della piega, il costituirsi dell’anima e dell’esperienza moderna.
Tanto l’esposizione di Biggi che quella di Mariani sono curate da Giovanni Granzotto e Leonardo Conti.