MANTOVA – Doppio appuntamento a Palazzo Te nei prossimi giorni con due performance nell’ambito del programma di eventi della stagione culturale 2024 di Fondazione Palazzo Te “Il labirinto delle metamorfosi“.
Si parte domenica, 12 maggio ,alle ore 19 a Palazzo Te con la performance “The Firebird” a cura di COD danza con le coreografie di Chiara Olivieri, restituzione finale della residenza artistica di danza contemporanea ospitata nella villa giuliesca nelle scorse settimane. Interpretata da 12 giovani danzatrici dai 15 ai 19 anni e ispirata all’omonimo balletto di Stravinskij, la performance mette in scena il tema della metamorfosi: l’uccello di fuoco è infatti il simbolo della metamorfosi, pura e cristallina, dalla distruzione alla creazione, che sublima un fuoco che brucia in una fiamma che illumina.
Il seminario di danza site specific The Firebird, studiato appositamente per Palazzo Te, si è svolto in dieci lezioni iniziate lo scorso 2 marzo nell’ambito della Scuola di Palazzo Te, con la collaborazione dell’artista Pietro Mattioli per le scenografie e i costumi.
La serata si concluderà con la performance Verklärte Nacht, un passo a due con i danzatori Adele Piscitelli e Daniel Tosseghini, su musica di Arnold Shönberg.
Verklärte Nacht, composta nel 1899 da un giovanissimo Arnold Shönberg, appena venticinquenne e quasi autodidatta, è un’opera esemplare, per sestetto d’archi, che si ispira alla poesia omonima di Richard Dehmel. Una donna e un uomo camminano, l’una accanto all’altro, sotto la luna. In questa notte si compie l’atto di ri-generare la realtà, che si trasforma, totalmente nuova, sotto i passi di due esseri che camminano.
Appuntamento poi lunedì, 13 maggio, alle ore 17, sempre Palazzo Te con la performance Metamorfosi. Un viaggio che vede sulla scena un gruppo di 20 adolescenti, allievi di Scuola Teatro Mantova, che, con la regia di Federica Restani e Teresa Turola, interpreta alcune delle più note metamorfosi ovidiane, a completare miti e storie già raffigurate sulle pareti del Museo. “Ogni viaggio all’esterno è un simbolo del viaggio interiore – raccontano le registe –, scegliamo di partire alla scoperta di un nuovo luogo per conoscere un po’ di più noi stessi, di quello che siamo. E così facendo ci trasformiamo. Quello che siamo quando giungiamo a destinazione non è più quello che eravamo quando siamo partiti”. Ispirandosi a questa trasformazione i personaggi narrano di altrettante mutazioni ovidiane: Alcione e Ceice, Apollo e Dafne, Narciso, Aretusa, Siringa, Medusa, Aracne, Siringa e molte altre.
Il viaggio rappresentato in scena è emblema di uno dei tanti che avvenivano a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento fino alla Prima Guerra Mondiale, quando si registrò una emigrazione di massa di persone provenienti dall’Europa orientale e meridionale. Nel corso delle traversate quelle degli emigranti erano “vite sospese”. L’attesa di un nuovo destino faceva apparire praticabile l’esperienza del viaggio. E proprio in questo luogo sospeso tra due terre avviene la trasformazione attraverso la rievocazione.
Per assistere agli spettacoli sarà necessario il biglietto del museo; gratuito per i possessori di Supercard Cultura.
Info: www.palazzote.it