“The Mirror”, opera prima scritta e musicata da Daniele Alan-Carter. Oggi la première del videoclip dell’artista mantovano lanciato verso nuovi successi

MANTOVA-LONDRA – Nel pomeriggio c’è stata la première su Youtube del videoclip ufficiale di “The Mirror“, dopo che venerdì era uscito il brano, interamente scritto e musicato da Daniele Alan-Carter, giovane artista di successo che, nonostante i soli 29 anni, calca le scene da ben 15, e che i mantovani conoscono anche con il suo vero nome Daniele Carta Mantiglia.
Le presentazioni sono inutili ma vale la pena ricordare che Daniele, mantovano doc, dall’età di 14 anni ha lavorato in produzioni internazionali di teatro e musical theatre (come “Giulietta e Romeo” di Riccardo Cocciante; “Le Bal Des Vampires” diretto dal premio oscar Roman Polanski; “For Reasons That Remain Unclear” di Mart Crowley; ed è stato in tournée con “The 12 Tenors” in Sud Corea ed Europa).
Una carriera eclettica la sua che si riflette anche in un gusto musicale influenzato da mondi contrastanti: quello teatrale, e quello del Pop/Soul ed EDM, che si concretizza in un approccio coinvolgente, soulful e contemporaneo sia al canto che alla scrittura. Daniele si ispira ad artisti come Lady Gaga, Elton John e Whitney Houston, per la loro diversità e l’universo di teatralità e trasformismo che portano con performance iconiche.
Da quattro anni vive a Londra. Questo periodo di lontananza forzata dall’intrattenimento dal vivo, l’ha spinto ad addentrarsi nel suo intimo più profondo, cosa che gli ha dato il coraggio di trovare la propria voce e raccontare il suo mondo interiore, sperando che possa essere di ispirazione per chi lo ascolta.
Lo scorso autunno il singolo di debutto “Saving Grace”, ha raggiunto oltre 30.000 ascolti nel primo mese dall’uscita e ora è arrivato “The Mirror” https://www.youtube.com/watch?v=B2AI6xf7WIE (disponibile su tutte le piattaforme musicali) che Daniele ci racconta essere un brano “che ha radici proprio nelle sue battaglie personali con lo specchio”, uno specchio che era capace di far sparire tutto ciò che di bello si rifletteva in lui.

Un rapporto così difficile con la tua immagine? Come mai? 
Si la mia è sempre stata una relazione con lo specchio molto combattuta, una sorta di ossessione che scatenava sentimenti potenti e che mi impediva di trovare un equilibrio. Il risultato erano disturbi alimentari, il cibo era diventata l’unica risposta, e il locjdown aveva peggiorato questa situazione. Era quasi una dipendenza, e infatti ho voluto comporre un testo che potesse aiutare le persone ad affrontare le proprie dipendenze, qualunque esse siano, a realizzare che si può uscirne e soprattutto a capire che non siamo soli.
Quando hai pensato di scrivere questo brano, di cui tra l’altro sono tue sia le parole che la musica?
Lo scorso autunno, ero a Roma e stavo facendo una doccia. Mi sono imbattuto nello specchio e mi sono visto. E così ho iniziato a scrivere il testo che è uscito come un fiume in piena. Ho iniziato a cantarla, Il mio produttore Tokota mi ha mandato una sequenza di accordi, e ho composto la musica. Poi ho iniziato una ricerca di immagini. Ho iniziato così a sentirmi in modo differente, la composizione si dice sia un momento catartico, terapeutico e così è stato. Non sentivo più quel peso così negativo. Ecco perchè spero che questo brano possa davvero aiutare chi si trova nelle medesime condizioni.

Per un artista questo ovviamente è un momento difficilissimo, stai lavorando comunque a dei progetti?
Innanzitutto sono immerso nell’insegnamento di canto e questo rappresenta la mia quotidianità, e continuo il mio percorso di attore e di cantante. Per la prossima estate poi ho in mente un nuovo brano più spensierato e anche con un messaggio più positivo. Una canzone insomma che porti con se un pensiero di liberazione, in un momento in cui speriamo potremo davvero liberarci dalla pandemia.