Coldiretti Mantova, da terreni incolti 6mila ettari convertibili a cereali e semi oleosi in provincia

MANTOVA – Potrebbero ammontare a 5.998 ettari i terreni della provincia di Mantova che potrebbero tornare ad essere seminati con indirizzo proteico o cerealicolo, convertendo le aree Efa (Ecological Focus Area) e quelle ritirate dalla produzione. È la prima stima di Coldiretti Mantova alla luce della proposta avanzata a livello europeo e sulla quale la Commissione Ue sta lavorando per fronteggiare i possibili blocchi dell’export di grano, mais e cereali e semi oleosi come soia e girasole da Russia e Ucraina (e con l’Ungheria che ha annunciato il blocco all’export di cereali, ma che con ogni probabilità l’Unione europea respingerà al mittente, in quanto contraria ai principi di libero scambio e libera circolazioni delle merci, che sono alla base dell’Ue stessa).

L’obiettivo di Bruxelles – ricorda Coldiretti Mantova – è quello di limitare al massimo l’impatto economico della crisi che il conflitto ha innescato, facendo lievitare su cifre quasi inaccessibili agli allevatori che acquistano materie prime e mangimi per alimentare i propri animali.

“La zootecnia mantovana rischia il default – commenta il presidente di Coldiretti Mantova, Paolo Carra – perché è stretta nella morsa dei rincari delle materie prime, degli energetici e dei fertilizzanti necessari per dare forza alle semine autunno vernine e primaverili. Lo scenario attuale, peraltro, sta minando la tenuta delle catene di approvvigionamento, perché tutti gli anelli produttivi sono sotto pressione ed è molto difficile ribaltare i maggiori costi sul consumatore finale”.

Il fabbisogno di mais e soia, in particolare, è particolarmente elevato in una provincia zootecnica come Mantova, che vanta la seconda produzione nazionale di suini da macello destinati ai circuiti della salumeria Dop, è la terza provincia italiana per la produzione di latte ed è fra le prime anche per la produzione di carne bovina, carne avicola e uova.

Rimettendo in produzione “spinta” le aree ecologiche e i terreni incolti riconvertendo i sovesci, gli ettari “nudi” verso produzioni cerealicole e proteiche – calcola Coldiretti Mantova – si potrebbe ridurre parzialmente l’import dall’estero, alleggerendo almeno in parte le pressioni sulla zootecnia.

Il tema a livello comunitario dovrebbe essere affrontato al prossimo Consiglio dei ministri agricoli dell’Ue, in calendario per il 21 marzo.