ASOLA – Sono le 14.00 dell’11 febbraio. Alla caserme dei Carabinieri arriva una chiamata da parte di alcuni passanti, i quali informano della presenza di un uomo vicino al ponte del fiume Chiese. Si tratta di un giovane ragazzo, ormai prono a gettarsi nel vuoto. I Carabinieri, appresa la notizia, convergono tempestivamente sul luogo dove individuano e raggiungono il ragazzo, in evidente stato di alterazione psicofisica, aggrappato con le sole mani oltre la ringhiera del ponte, sospeso nel vuoto. Il Comandante della Stazione di Asola, Riccardo Galletti e il Vice Brigadiere Franco Guido. Lunga conversazione tra i tre, dove il ragazzo di 30 anni racconta la sua storia: ha attraversato due volte il mare per arrivare in Italia dal Mali: In Africa ha una figlia e voleva farla finita a causa di una cefalea. Il 30enne accetta la mano dei militari che lo portano in salvo prima di condurlo alla stazione ferroviaria per fare ritorno nel suo paese di residenza.
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