MANTOVA – Domani lunedì 4 luglio alle ore 18,00 presso l’Arci Te Brunetti (via G. Visi 5 Mn) si terrà l’assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti della federazione provinciale di Mantova del Psi con all’ordine del giorno l’elezione dei delegati al congresso nazionale di Roma (15-16-17 cm).
A seguire alle ore 21,00 circa dopo la tradizionale risottata sul palco del circolo, Roberto Bianchi reciterà il monologo “Morte esemplare di un parlamentare della Repubblica Italiana” dedicato alla figura di Sergio Moroni nel trentennale della sua scomparsa. Lo spettacolo è la lettura scenica dell’autore di un testo ricavato dal romanzo “La testimone inconsapevole” (edizioni Arpanet Mi 2013) ed è già stato rappresentato in varie città italiane.
“Sergio Moroni si era iscritto al Psi di Brescia ancora liceale a 17 anni e poi, conseguita la laurea in Lettere, aveva fatto tutta la trafila nel partito divenendo prima consigliere e assessore regionale in Lombardia poi nel 1987 deputato. Nel 1992 era stato confermato, votatissimo, a Montecitorio. Nell’estate del 1992 nel pieno furore giustizialista di “mani pulite” ricevette due avvisi di garanzia per vicende relative ai tempi in cui era assessore e segretario regionale” spiega il segretario provinciale del Psi Michele Chiodarelli.
“La stampa celebrò immediatamente il processo condannando a priori Sergio senza se e senza ma. Nel pomeriggio del 2 settembre 1992 piegata accuratamente la giacca, Moroni, si suicidò, a 45 anni di età, sparandosi con un fucile da caccia in volto. Lasciò varie lettere tra queste una tanto dura quanto struggente indirizzata al Presidente della Camera on. Giorgio Napolitano in cui fra l’altro scriveva: ‘E’ indubbio che stiamo vivendo mesi che segneranno un cambiamento radicale sul modo di essere nel nostro Paese, della sua democraazia, delle istituzioni che ne sono l’espressione. Al centro sta la crisi dei partiti (di tutti i partiti) che devono modificare sostanza e natura del loro ruolo. Eppure non è giusto che ciò avvenga attraverso un processo sommario e violento, per cui la ruota della fortuna assegna a singoli il compito di vittime sacrificali. Ricordo l’agghiacciante procedura delle «decimazioni» in uso presso alcuni eserciti, e per alcuni versi mi pare di ritrovarvi dei collegamenti. Né mi è estranea la convinzione che forze oscure coltivino disegni che nulla hanno a che fare con il rinnovamento e la «pulizia». (..) Mai e poi mai ho pattuito tangenti, né ho operato direttamente o indirettamente perché procedure amministrative seguissero percorsi impropri e scorretti, che risultassero in contraddizione con l’interesse collettivo. Eppure oggi vengo coinvolto nel cosiddetto scandalo tangenti, accomunato nella definizione di «ladro» oggi così diffusa. Non lo accetto, nella serena coscienza di non avere mai personalmente approfittato di una lira. Ma quando la parola è flessibile, non resta che il gesto’.
“Roberto Bianchi che è stato intimo amico di Moroni ne ripercorrerà la vita umana e politica poi al termine della rappresentazione l’avv. Lorenzo Cinquepalmi (segretario regonale del Psi) e l’on. Raffaele Romano (gìà membro della direzione nazionale del Psi e vice di Sergio al dipartimento Sanità del Psi dialogheranno sul clima di quel periodo e sulle conseguenze che “Tangentopoli” ha avuto sulla storia d’Italia in generale e del movimento socialista particolare” conclude Chiodarelli
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