De Corato loda il “modello Mantova” di Sartori sui rimpatri e sposa le richieste di Fdi per la Polizia Locale: “pattuglia notturna e unità cinofila”

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MANTOVA – “Un corpo di Polizia Locale come quello di Mantova con ben 64 agenti deve avere una pattuglia notturna”. E’ quanto spiegato oggi dai dirigenti di Fratelli d’Italia durante l’incontro con l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale Riccardo De Corato, a Mantova per sostenere la campagna elettorale dei candidati del partito, il quale ha sposato subito la proposta di avere “un presidio di Polizia Locale dunque h24 che – illustrata dal coordinatore provinciale del partito Alessandro Beduschi – che dovrebbe correlarsi anche con le Polizie Locali dei Comuni della Grande Mantova”.
“Per riuscire ad avere una pattuglia anche notturna – continua Beduschi – bisogna però mettersi nell’ottica che i vigili devono stare in strada e non negli uffici a fare gli amministrativi”.
Sempre a proposito di Polizia Locale Fratelli d’Italia propone anche l’istituzione di una Unità Cinofila contro lo spaccio droga e, su questo fronte, De Corato è tornato a spiegare che Regione Lombardia inserirà nei prossimi bandi, finalizzati all’acquisto di dotazioni strumentali per le Polizie locali lombarde, anche gli sniffer palmari. Si tratta di apparecchiature in grado di riconoscere e rilevare la maggior parte delle sostanze stupefacenti.
Sulla necessità di un potenziamento della Polizia Locale è tornato anche il Consigliere comunale uscente Luca De Marchi che è intervenuto ricordando i tanti emendamenti presentati in cinque anni al bilancio per aumentare le risorse per i vigili, affinchè si potessero fare assunzioni e creare presidi fissi nelle zone più a rischio come Piazza Virgiliana.
De Corato ha toccato anche il problema dell’immigrazione, ha parlato dell’assurdità di avere a Milano un Centro Permanenza Rimpatri (Cpr) pronto ma chiuso, con le Questure costrette a mandare gli immigrati in attesa di essere espulsi in centri al sud molto lontani come Potenza e Bari.
E, a proposito di espulsioni, l’assessore regionale ha lodato il “modello Mantova” del questore Paolo Sartori in materia di accompagnamenti alla frontiera. “Per gli arrestati clandestini che delinquono, una volta terminata la pena – ha detto De Corato –  non basta fermarsi all’espulsione perché altrimenti, poi, nessuno controlla e loro rimangono comunque sul nostro territorio continuando a delinquere: vanno anche rimpatriati”.
De Corato ha tra l’altro incontrato Sartori in mattinata in Questura per una visita istituzionale prima di calarsi nelle vesti di uomo di partito nella sede di Fratelli d’Italia in via Roma.