Il Comitato Civico Viva Mantova contro il 5G e le antenne wi-fi su terreni privati

MANTOVA – “E’ indubbio che non si plachino i dubbi e le preoccupazioni di cittadini sull’installazione di antenne ripetitori Wi-Fi all’interno di terreni privati (non ultima quella riguardante il territorio di Roncoferraro). Nell’era del 4G e di sicuro con l’arrivo del 5G, i luoghi dove poter installare le antenne dei vari TIm, Wind Tre e Vodafone sarà determinante ai fini della copertura tramite onde MIMO, ovvero quella trasmissione non penetrante gli ostacoli per le corte frequenze. Le compagnie telefoniche quindi avranno sempre più bisogno di spazi per migliorare il servizio di copertura territoriale, tanto che hanno pensato di installare antenne su terreni privati, terrazzi e tetti di privati cittadini. Molti i proprietari di terreni che ricevono proposte di cedere il diritto di superficie o il diritto di usufrutto dell’area per un certo periodo da gestori telefonici per l’installazione di stazioni radio base. Attratti anche da somme una tantum di importi variabili, a seconda della durata contrattuale”, queste le parole di Sergio Olivieri, presidente del Comitato Civico Viva Mantova

Una aspetto, questo che per il Comitato favorisce le compagnie telefoniche, “non costrette a pagare cari degli spazi strategici per le loro antenne, mentre qualcuno arrotonda il proprio reddito con un piccolo gruzzolo” mettendo, al contempo, in secondo piano la salute pubblica. “E’ bene quindi – prosegue – portare a conoscenza dei cittadini che nella proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza approvata dalla IX Commissione (Trasporti, poste, telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, si chiede infatti di innalzare drasticamente l’elettrosmog passando dall’attuale media di 6 V/m ad un massimo di 61 V/m (valore per il campo elettrico) e da 0,1 Watt/mq ad un massimo di 10 Watt/mq (valore per la densità di potenza del campo elettromagnetico in alta frequenza)”. Critiche non mancano poi anche verso il 5G in merito a cui Olivieri riporta le parole dell’Associazione Nazionale Stop 5G (organismo cui il Comitato ha aderito): “si tratta di un’overdose di radiofrequenze che metterebbe, in maniera definitiva e in ostaggio di irresponsabili, politiche votate alla sperimentazione permanente sull’intera popolazione, riscontrati gravi pericoli per l’umanità e l’ecosistema come provato dai numerosi casi di malati ambientali, sentenze di tribunale e da ampia letteratura biomedica”.