MANTOVA – Una buona domanda sostiene almeno in parte i prezzi delle zucche, con i listini di vendita all’ingrosso che superano un euro al chilogrammo per tutte le principali varietà coltivate sul territorio (al consumatore i prezzi salgono ulteriormente). È sostanzialmente positivo il bilancio di Coldiretti Mantova sulla stagione della zucca, nicchia del territorio, in particolare nel Basso mantovano dove i terreni ad impasto argilloso si prestano meglio alla produzione di un ortaggio ricca di betacarotene e di antiossidanti, tanto da essere un ortaggio particolarmente consigliato per un’alimentazione bilanciata, corretta e con un giusto apporto di vitamine e sali minerali.
Purtroppo, si sono fatti sentire sul piano delle rese gli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare nella fase di allegagione del frutto in pieno campo, il cui periodo è coinciso con l’anticiclone Pluto e con temperature che sono schizzate oltre i 35 gradi di giorno e oltre i 28-30 gradi di notte.
“Le api hanno sospeso l’attività proprio nel momento clou della fioritura a causa del caldo eccessivo e abbiamo perso circa il 30-35% del prodotto”, dice Lorenzo Calciolari da San Rocco di Quistello, pioniere della varietà Capèl da pret, rilanciata dopo una fase di oblio e oggi ricercata, per la grande versatilità di utilizzo, da ristoranti, privati, persino gelaterie e pasticcerie da ogni parte d’Italia. “Da alcuni anni – racconta Calciolari, che ha un’attività di vendita diretta in azienda agricola – vengono a cercare la mia zucca pasticceri e gelatai da Milano e dal Piemonte, che propongono un gusto tipicamente di stagione, sfruttando la dolcezza del prodotto, ma anche moltissimi ristoratori che propongono la zucca fritta, in pastella, ma anche tortelli e vellutate”.
“Nella seconda parte dell’estate abbiamo sopperito con qualche irrigazione notturna, così da mantenere l’umidità e abbassare la temperatura – prosegue Calcolari -. In questo modo siamo riusciti a recuperare in parte la quantità sulla seconda fioritura, che però è caratterizzata da dimensioni medie dell’ortaggio inferiori rispetto al cosiddetto ‘primo fiore’. La qualità, però, quest’anno è molto elevata rispetto agli anni scorsi”.
Allineato anche Andrea Costa, agricoltore e presidente di Coldiretti Felonica, che parla di un forte calo della zucca Violina, “nell’ordine del 35-40% per le temperature elevate a fine giugno e inizio luglio, che hanno compromesso lo sviluppo fenologico della pianta”.
Forte riduzione di produzione anche per la varietà tutta mantovana Capèl da pret, che conferma quanto evidenziato da Calciolari, mentre è andata decisamente meglio la produzione di “Butternut”, detta anche Violina liscia, che ha ceduto rispetto alle medie produttive il 10% in termini di resa.
In calo (-15%) anche la produzione in campo aperto della zucca Delica, la varietà più diffusa nel Mantovano, caratterizzata da una buccia verde scuro e polpa gialla. Nessun rimbalzo negativo per le produzioni in serra, che hanno avuto la prima allegagione a maggio.
Francesca Nadalini di Sermide, una delle più grandi produttrici di zucca del Mantovano, parla di produzioni “abbastanza regolari, penalizzate dal caldo eccessivo di giugno-luglio e agosto”, con prezzi di mercato che oggi sono posti sotto pressione da altri areali produttivi in Italia, che hanno finito per fare pressione sui listini.
“Il consumatore è sempre più attratto dalla zucca – dice – e terminata questa fase in cui la disponibilità di prodotto è alta, anche i prezzi dovrebbero ripartire”. In termini di produzione, stanno aumentando le varietà Delica e Violina, a discapito delle varietà più tradizionali.