A Mantova prima infusione al mondo di plasma potenziato contro la variante Delta

Covid, al Poma per i malati servono 10 sacche di plasma al giorno. Mamme e persone trasfuse non possono donare

MANTOVA – Contro la variante Delta del Covid all’ospedale Carlo Poma di Mantova, per la prima volta al mondo, sono iniziate ieri mattina le infusioni di plasma “potenziato”. Si tratta di un emoderivato che è stato raccolto da pazienti guariti negli ultimi 4/5 mesi, che hanno contratto per l’appunto la variante Delta in prossimità del vaccino, dunque un plasma con un alto titolo di anticorpi. Si chiama VHT (in italiano: titolo molto alto): l’infusione è stata effettuata ad alto dosaggio (600 ml, dalle due alle tre volte rispetto alle quantità utilizzate del passato). 

Il plasma potenziato può essere uno strumento importante nella lotta alla malattia, anche se è di difficile produzione, visto che su 100 potenziali donatori, solo 4 o 5 possono risultare idonei.

“Mi auguro che tutto possa andare a buon fine – afferma il direttore del SIMT del Carlo Poma Massimo Franchini -. Ci sono evidenze per le quali un alto dosaggio di plasma somministrato in modo tempestivo (entro le 72 ore dall’esordio dei sintomi della malattia), può dare evidenti benefici. Spesso, invece, questa terapia è stata utilizzata in ritardo e con bassi dosaggi, vanificandone in alcuni casi l’efficacia”.

(Adnkronos)