Covid oggi Italia, Gimbe: “In ospedale quasi esclusivamente non vaccinati”

“In ospedale quasi esclusivamente non vaccinati” contro il covid-19. Lo evidenzia il report della Fondazione Gimbe sulla settimana 8-14 settembre. “Rispetto alla settimana precedente, tutti i numeri sono in calo. Scendono i nuovi contagi (33.712 contro 39.511), i decessi (389 contro 417), i casi attualmente positivi (122.340 contro 133.787), le persone in isolamento domiciliare (117.621 contro 128.917), i ricoveri con sintomi (4.165 contro 4.307) e le terapie intensive (554 contro 563)”. 

“Continuano a diminuire i nuovi casi settimanali – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – sia come numeri assoluti che come media mobile dei casi giornalieri che si attesta a 4.816”. Nella settimana 8-14 settembre 2021, rispetto alla precedente, “4 Regioni registrano un incremento percentuale dei nuovi casi e in sole 2 Regioni crescono i casi attualmente positivi – sottolinea il report – Scendono a 56 le province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100 mila abitanti: in Sicilia e Umbria tutte le Province raggiungono o superano tale soglia. Solo in 2 province si contano oltre 150 casi per 100 mila abitanti: Siracusa (178) e Messina (168) (tabella 2). In calo anche i decessi: 389 negli ultimi 7 giorni (di cui 52 riferiti a periodi precedenti), con una media giornaliera di 56 rispetto ai 60 della settimana precedente”. 

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe – dopo 8 settimane di aumento si registra una lieve riduzione dei posti letto occupati da pazienti Covid-19, che scendono del 3,3% in area medica e dell’1,6% in terapia intensiva”. 

“E’ inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati”, ha rimarcato poi Cartabellotta tornando sulle polemiche intorno ai protocolli di cure domiciliari anti-Covid rilanciati sui media. 

E ricorda il contesto in cui si innestano queste polemiche. “Il progressivo aumento delle coperture vaccinali e l’adesione ai comportamenti individuali hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia – osserva – con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole e i 9,4 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non Covid”. 

(Adnkronos)