Diversità e inclusione, Merck in campo per sensibilizzare sul tema

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Diffondere la cultura dell’inclusione e della diversità, favorendo una visione del mondo che consideri la molteplicità e le differenze come valori e risorse preziose per le persone e le aziende. Questo lo scopo di ‘D-Day’, evento di confronto e approfondimento realizzato a Roma da Merck Italia proprio per sensibilizzare sul tema. “Pensiamo che la cosa più importante sia insistere sull’aspetto culturale, sul cambio di approccio – ha spiegato Francesco Luchi, HR Director Merck Italy -. Come azienda cerchiamo di favorire in ogni modo la possibilità di esprimere liberamente la propria individualità. Abbiamo infatti l’obiettivo preciso di valorizzare le diversità e di dare alle persone la possibilità di esprimere il proprio potenziale liberamente”. 

Comunicazione, ricerca, monitoraggio, formazione, consulenza e advocacy sono invece le principali attività svolte da Diversity, fondazione impegnata nel diffondere la cultura dell’inclusione e che realizza progetti partendo dall’assunto che in ogni organizzazione il benessere interno debba allinearsi con il valore percepito del brand, la fiducia che esso genera e il modo in cui riesce a parlare a tutte e a tutti. “Bisogna pensare di non sapere tutto e di poter sempre imparare qualcosa in più ascoltando le altre persone – ha dichiarato Francesca Vecchioni, presidente della Fondazione Diversity – . Anche per le organizzazioni è fondamentale fare dei passaggi di consapevolezza e di crescita, e soprattutto riuscire a rappresentare tutta la società sia al proprio interno che verso l’esterno”. 

Il tema della diversity inclusion è infatti sempre più centrale nel nostro Paese: “Bisogna prendere atto che le persone sono cambiate – ha detto Gabriella Crafa, Vicepresidente Fondazione Diversity -. Quasi l’80% delle persone in Italia preferisce brand inclusivi. In Italia c’è una crescita di attenzione su questi temi negli ultimi anni, ma c’è ancora tanto da fare. La strada verso l’inclusione ci riserverà grandi sorprese”.  

Tra le testimonianze dirette di chi vive ogni giorno la diversità e le difficoltà di inclusione, anche quella della scrittrice ed editorialista Marina Cuollo, autrice di libri di grande successo, tra i più famosi ‘A Disabilandia si tromba’: “Il valore dell’inclusione per me è sinonimo di pluralità, moltitudine. L’inclusione serve a farci vedere quanta altra varietà esiste nell’essere umano: è una cosa giusta, rappresenta quello che siamo”.  

Ma anche quella dei ‘papà per scelta’, ovvero Carlo e Christian, coppia di nome e di fatto, genitori di una coppia di gemelli eterozigoti, autori di un blog: “raccontiamo ogni giorno con ironia il ruolo dei papà contemporanei, a prescindere dalla propria composizione familiare per normalizzare e positivizzare il concetto di paternità, lontano da svilenti luoghi comuni e polverose convinzioni ideologiche”. 

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