Dal consiglio comunale di Pegognaga solidarietà al popolo ucraino

PEGOGNAGA – Pegognaga invoca la pace votando all’unanimità un odg proposto dalla minoranza consiliare di centrosinistra. La maggioranza aderisce senza remore, ma sottolinea, per bocca del vicesindaco Antonio Lui, che «la sua efficacia è commisurata alla condivisione senza però la ricerca di distinguo, di bandierine, di interessi di parte. La democrazia non è un dono, ma una conquista». Documento più che mai forte l’odg letto da Edoardo Bottoni di RiAttiviamo Pego, che condanna senza mezzi termini la politica di aggressione di Putin, proponendo, per fermarla, addirittura l’intervento della Nato. «Il Consiglio comunale di Pegognaga – recita il documento – esprime la ferma condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città avvenuti in spregio d’ogni regola del diritto internazionale, per sottomettere uno Stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità europea. Chiede quindi al Governo italiano e agli Stati membri dell’Unione europea d’impegnarsi su ogni iniziativa di contrasto all’aggressione, assumendo le misure necessarie entro la reazione della comunità internazionale, che l’Onu deve garantire e con ruolo attivo nelle alleanze difensive a partire dalla Nato, perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia libera e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere. Il Consiglio comunale di Pegognaga quindi si impegna a far sentire al popolo ucraino la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale alla politica di Putin e della sue azioni di guerra e creare ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa per la pace e la garanzia del diritto internazionale, in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli». Antonio Lui «Parole pienamente condivisibili. Orbene: Estonia, Lituania, Lettonia e Polonia sono confinanti con la Russia e partecipanti alla Nato. Contro loro non ci sono state iniziative di Putin. Perché invece l’Ucraina è stata aggredita? Dal 2013 al 2015 ho lavorato tra Ucraina e Russia, paesi che hanno dovuto fare i conti con il comunista. Sennonché l’Ucraina ha avviato un cambiamento di democrazia e libertà, rifiutando la presenza di Mosca. Era percepibile il suo sforzo di avvicinamento all’Europa. Inoltre molti ucraini emigrati nella Comunità Europea per lavoro sono gente di popolo. I russi presenti nell’Europa democratica sono invece tutti oligarchi appartenenti alle classi dirigenti della Russia, dalla quale dipendono. Il problema di Putin consiste nel fatto che l’Ucraina costituire un contagio di democrazia per altre nazioni dipendenti dalla Russia». Contro la politica putiniana si sono espressi anche Tertulliano Lasagna e Stefano Schivi della maggioranza e Viola Messori della minoranza, che ha proposto un «possibile gemellaggio di Pegognaga con una cittadina ucraina». Il sindaco Matteo Zilocchi «La manifestazione di solidarietà qui fatta posso assicurare che è arrivata anche in Ucraina, tramite una nostra concittadina che là vive da qualche anno».

Riccardo Lonardi