PEGOGNAGA – Presentato durante l’assemblea pubblica a Pegognaga il progetto esecutivo di ristrutturazione del Teatro Anselmi di Pegognaga che prevede la disponibilità complessiva di poco meno di cinquecento posti a sedere. Precisamente 268 in platea, 132 in prima galleria, 76 in seconda. La rigidità delle nuove norme di sicurezza provoca infatti una sensibile riduzione del numero di spettatori, funzionale alla salvaguardia individuale del pubblico, di orchestrali, teatranti e personale di servizio.
In tema di sicurezza, oltre ai complessi interventi strutturali, composti anche da tiranti metallici non visibili in esterno, minuziosamente dettagliati dal progettista ing. Nicola Fumagalli dello Studio Berlucchi e dall’arch. Roberto Cova, responsabile unico del procedimento, è previsto un rialzo dei parapetti delle gallerie nel rispetto architettonico ed estetico dell’immobile. Particolare cura strutturale sarà fatta al corpo palcoscenico, che per la sua conformazione risulta più esposto a scosse sismiche.
«Il palcoscenico – ha specificato Fumagalli – sarà completamente ristrutturato. Per accedere ai camerini degli attori il teatro sarà dotato di ascensore». Per facilitare il trasporto di scenari, strumenti e mobili l’accesso, il retro del teatro sarà dotato di rialzo percorribile da autoveicoli. In esterno saranno costruiti una vasca interrata antincendio, la centrale termica, la cabina di trasformazione elettrica. «Il teatro – ancora Fumagalli – è formato da tre corpi: l’avancorpo col foyer, che nel progetto di ristrutturazione è previsto al primo piano, mentre al pian terreno rimarranno biglietteria e bar; il corpo centrale, con platea, gallerie e vano orchestra; il corpo palcoscenico. Si tratta di un insieme strutturale molto bello e ben costruito». I bagni saranno completamente rinnovati.
Ha introdotto l’assemblea il sindaco Matteo Zilocchi dettagliando l’excursus del travagliato iter pratico e burocratico, che dura dal 2012 ad oggi, per giungere a finanziamento e approvazione del progetto esecutivo. Ha rimarcato che con la sopraintendenza alle belle arti c’è sempre stata linearità di rapporti. Ha concluso «A carico delle casse comunali non ci sarà un solo euro». Dal canto suo Cova ha indicato come fine anno in corso l’inizio dei lavori che dovrebbero durare 2 anni più altri circa 6 mesi per la parte di allestimento e arredo interno.