Trombosi venosa cerebrale la diagnosi per il carabiniere. Partiti gli accertamenti: è la stessa per cui Berlino ha stoppato AstraZeneca

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MANTOVATrombosi del seno sagittale o più semplicemente trombosi venosa cerebrale. E’ la diagnosi che ha portato i medici dell’ospedale Carlo Poma a decidere di operare al più presto il carabiniere cinquantenne che ieri, era arrivato al Pronto soccorso in condizioni gravissime. L’uomo è stato operato questa mattina: è in rianimazione, se sue condizioni rimarrebbero infatti molto gravi.
E la diagnosi è la stessa che ha portato il Paul-Ehrilch-Institut di Berlino a far sospendere il vaccino di AstraZeneca in Germania. Decisione che ieri è stata poi presa da Italia e molti altri Paesi europei e che era già stata anticipata da altri Stati come la Danimarca.
Il Paul-Ehrilch-Institut di Berlino ha comunicato ieri di aver notato “un accumulo impressionante di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena del seno) in connessione con una carenza di piastrine del sangue (trombocitopenia) e sanguinamento in prossimità temporale alle vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca”.
Anche il carabiniere mantovano, che tra l’altro è un donatore di sangue e quindi periodicamente controllato dal punto di vista sanitario, si era sottoposto alla somministrazione del vaccino di AstraZeneca 11 giorni prima del ricovero.
I primi giorni pare andasse tutto bene, poi il sesto giorno dopo la vaccinazione ha iniziato ad accusare dei forti mal di testa che non gli hanno impedito però di lavorare. Fino a ieri quando le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate.
Proprio il lasso di tempo intercorso dal giorno della vaccinazione all’aggravamento delle sue condizioni hanno portato i medici in un primo momento a escludere una relazione tra il vaccino e la trombosi. Ma la Direzione di Asst vuole che si facciano tutti gli accertamenti possibili, ed è quanto sta avvenendo in queste ora da parte di una equipe multidisciplinare. Intanto la scheda relativa allo sfortunato carabiniere è stata inviata all’Istituto Superiore di sanità e andrà ad aggiungersi alle altre in arrivo da più parti d’Italia relative a gravi effetti collaterali e purtroppo anche a decessi avvenuti dopo la somministrazione del siero anglo-svedese.

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