“All in rock” conquista i mille del Palaunical

MANTOVA – L’esercito dei mille, col desiderio di essere presenti ad ogni costo. Una platea variegata, colorata e ricca di entusiasmo ha letteralmente invaso gli spazi ridisegnati del teatro PalaUnical di Mantova. Sono arrivati da tutta Italia, Puglia, Calabria, Lazio, Campania, Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Friuli, Piemonte, Liguria… per vivere questa prima assoluta.
“Volevamo che All-in Rock fosse una festa per tutti e così è stato” commenta entusiasta Emanuele Torelli, presidente di Casa del Sole Onlus, promotrice dell’evento, “ringraziamo tutti coloro che hanno creduto nel nostro progetto e che sono qui questa sera a dire che una nuova normalità va costruita insieme”. Il teatro PalaUnical si è presentato come un grande salotto di casa, dal bar ad altissima accessibilità con i cocktail addensati alla zona chill out che ha saputo incuriosire e mettere a proprio agio anche gli spettatori più esigenti: luci, suoni, profumi, sensazioni che hanno reso la serata un momento di benessere.

Il foyer animato con le scorribande delle biciclette attrezzate di Riva del Garda e le creazioni made in Palm.
La platea, gremita in ogni ordine di posto, con un sold out raggiunto già nelle prime ore della mattinata di venerdì, si è lasciata incantare e coinvolgere dalle musiche e dai racconti di Alberto Bertoli, che ha saputo riportare magistralmente in vita il padre Pierangelo, ricordandone gli sforzi e le conquiste sul tema della accessibilità e dell’inclusione. Il super ospite della serata, Enrico Ruggeri, ha deliziato il pubblico con alcuni dei suoi più grandi successi, alternando passaggi sussurrati e graffi della sua inconfondibile voce, trascinando i presenti e finendo lui stesso col commuoversi sulle note di “Quello che le donne non dicono”.
“Fin da quando l’abbiamo sognata, sapevamo che questa serata sarebbe stata molto speciale. Sinceramente non eravamo riusciti a sognare così in grande, perché essere qui davanti a voi oggi è ancora più bello” ha raccontato Alberto Bertoli  “Siamo certi che il messaggio di questa sera andrà oltre i confini del PalaUnical. C’è tanto da fare sul tema dell’inclusione e noi siamo pronti. La musica è un linguaggio universale e quindi deve essere di tutti e per tutti.”

Particolarmente apprezzati sono stati il touch tour che ha preceduto il concerto e che ha portato un centinaio di fortunati a mettersi nei panni degli artisti che poi si sono esibiti, e la prestazione dei due lis performer della squadra di Rai Pubblica Utilità, giunti per l’occasione da Napoli, che con la danza e il gesto, hanno saputo incuriosire ed ammaliare i presenti.
Ad arricchire il parterre, la presenza di Paola Severini Melograni, giornalista Rai, che durante la giornata prima visitato la Casa del Sole e poi ha studiato tutta la preparazione di All in rock: “L’ Italia è un grande Paese, ricco di persone dal cuore grande. Una serata come questa ci dimostra che le cose possono davvero cambiare. Io giro l’Italia, incontro tante persone come voi che riescono a dare un senso pieno alla loro vita. Perché davvero si arrivi a un cambiamento e a una piena consapevolezza di tutti i cittadini, serve agire insieme, ottimizzare le risorse, fare rete.”
Oltre agli ospiti venuti da lontano, All in rock ha goduto della presenza di tante associazioni e cooperative del terzo settore, operanti sul territorio mantovano, che in fase di costituzione del progetto, sono riuscite a dialogare e si sono sentite parte integrante della serata. Una menzione particolare va alla compagnia teatrale il Giullare di Trani, che è stata uno spettacolo nello spettacolo, trasferendo alla platea tutta la sua energia positiva. Il concerto si è concluso dopo quasi tre ore di buona musica, quando Alberto Bertoli ha chiamato tutti quanti a raccolta sotto il palco, sulle note di “se sogni non farlo a metà, e lascia che il sogno cambi la tua realtà”.
Ed ora tutti al lavoro per registrare il format. Quello che è certo è che ci sarà “All in rock” nel 2024 a Mantova, ma sono iniziati i contatti anche con altre città italiane.

Foto di Roberto Fontana