Burattini e web, un matrimonio possibile

MANTOVA – Quando si parla dei burattini spesso si evidenzia il loro fascino senza tempo. Eppure ci sono stati momenti in cui qualcuno ha tentato di far passare Fagiolino, Sandrone e compagnia come qualcosa di superato. Erano i tempi in cui si pensava che la tv, con la sua molteplicità di spettacoli potesse offrire, anche per i bambini, un intrattenimento più accattivante.
E invece non è stato così. Il teatro dei burattini ha ormai superato brillantemente da tempo le ‘insidie’ della televisione e anzi negli ultimi decenni ha registrato un successo crescente. E del resto proprio la televisione italiana, dopo solo cinque anni dalla sua nascita, conquistò il cuore di piccoli e grandi con un pupazzo che veniva mosso proprio come un burattino: il simpatico e dolcissimo Topo Gigio che con quella sua vocina inconfondibile con cui chiedeva al suo interlocutore “ma cosa mi dici mai!?” o reclamava un “strapazzami di coccole” sarebbe diventato, nel giro di pochissimo, uno dei personaggi più amati dell’intera storia della tv. Topo Gigio, mosso da ben quattro animatori vestiti di nero su sfondo nero in modo da non apparire nelle immagini delle telecamera, non è stato altro che il più famoso di una lunga serie di pupazzi che la televisione negli anni ha sdoganato, riprendendo, pur con le dovute differenze, la tradizione del teatro di figura che oggi, ai burattini tradizionali, affianca del resto molti pupazzi.
Di tutto questo si è parlato ieri mattina al Museo Diocesano durante l’incontro dal titolo “I burattini al tempo dei social e del web”, organizzato nell’ambito delle iniziative per gli 80 anni di attività della Famiglia Corniani, che ha visto al tavolo dei relatori il burattinaio Maurizio Corniani, il professor Remo Melloni e la giornalista Monica Bottura.
Un incontro da cui è emerso come, anche nell’era digitale, i burattini continuino non solo ad esercitare il loro fascino, ma come si siano perfettamente integrati con le nuove tecnologie. Corniani, che anche in questo caso si è rivelato un precursore, quattro anni fa durante il lockdown per il Covid, ha scritto ben 66 storie per burattini poi rappresentate e pubblicate su facebook con un successo di visualizzazioni al di là di ogni più rosea previsione. “Certo dovevano essere storie fatte ad hoc, con una durata limitata, e temi che potessero interessare in quel momento” spiega Corniani che con quelle storie è riuscito a strappare una sorriso anche quando questo sembrava impossibile, proprio come il suo papà Augusto riuscì a fare agli inizi della sua carriera quando, solo diciassettenne, intratteneva con i suoi burattini i mantovani che si riparavano nei rifugi antiaerei durante la Seconda guerra mondiale.
Durante i giorni del Covid sono nati anche Mask e Rina, due burattini realizzati (grazie all’abilità soprattutto di Elisa Gemelli, la moglie di Maurizio) proprio con due mascherine e un calzino.
Burattini, web e social dunque connubi possibili? Si direbbe proprio di si, “probabilmente meglio il web della tv” è stato detto durante l’incontro in quanto “se è vero che entrambi non permettono quel contatto con il pubblico fondamentale per i burattini, il web consente una maggior ‘vicinanza’ con l’utente che con gli smarthphone può guardare gli spettacoli quando e dove più gli fa comodo durante la giornata. L’importante è che i burattini parlino un linguaggio adatto al web, non si può pensare di prendere uno spettacolo tradizionale e trasportarlo online”.
Oltre al convegno su burattini, web e social, l’ultimo fine settimana ha visto al Diocesano anche il convegno “Mantova-Omsk- un ponte di culture” in ricordo di Mario Pavesi e i due spettacoli, entrambi applauditissimi, “Le avventure di Fagiolino (premiato proprio come migliore performance al festival dei Burattini di Omsk in Russia) e “Sonate e ballate con i burattini” con l’animazione di Cesare Corniani, il figlio solo undicenne di Maurizio, che rappresenta la terza generazione di burattinai della famiglia.
Prossimi appuntamenti il 12 aprile, sempre al Diocesano, alle 10,30 con lo spettacolo “Giovannino perdigiorno (Compagnia Le Stanze di Igor) e alle 17 “Fagiolino e il campanello magico (Compagnia Gad Città di Ferrara)