Lunetta Cultural Camp, ecco i vincitori: primo classificato il progetto “Base Luna”

MANTOVA – Produzione e formazione artistica con proventi destinati a iniziative sociali, ritratti “a contatto” e scrittura a “uso affettivo” e laboratori di comunicazione. Questi i principali contenuti dei tre progetti vincitori del bando Lunetta Cultural Camp, promosso dall’associazione Caravan SetUp con il Patrocinio del Comune di Mantova.
Accademia delle Arti con Base LunaElena Bugada con Lunetta a contatto e Andrea Pilati con ComunichiAMO Lunetta si sono aggiudicati gli spazi in disuso del quartiere mantovano, messi a disposizione in comodato gratuito per un anno con l’obiettivo di trasformarli in studi creativi capaci d’incidere in maniera significativa nel territorio.

Prima classificata con il progetto Base Luna e un punteggio di 154 su 200 è l’Accademia delle Arti, una rete informale di artisti e associazioni no profit di cui il Circolo Arci Musica Insieme APS è capofila. L’accademia si occupa di produzione e formazione artistica (musica, teatro, danza, arte) e destina interamente i ricavati delle proprie attività a progetti sociali dedicati a disabilità, integrazione, parità di genere, tutela ambientale ed emarginazione sociale. Lo spazio Base Luna sarà un luogo artistico multidisciplinare al servizio della comunità di Lunetta per la produzione e la formazione artisticaI proventi delle attività saranno destinati alla realizzazione di progetti sociali con una formula di coinvolgimento e restituzione. E non solo verso i residenti: l’accademia proporrà anche attività culturali da sviluppare attraverso eventi realizzati insieme ad alcuni partner come Biennale della Fotografia Femminile o Mantova Jazz. L’Accademia delle Arti è un network dalle comprovate capacità progettuali. Si è occupata di sperimentare forme innovative di espressione (come l’utilizzo degli smartphone da parte del pubblico teatrale in Agorà), di proporre formule educative all’avanguardia (come l’uso della Lingua dei Segni nell’autismo con il Coro delle Mani Bianche) e di creare reti di qualità (come la comunità educante di Speaker’s Corner che mette in contatto oltre 30 realtà del mondo della scuola, delle istituzioni, delle aziende e del terzo settore).

Porte aperte e comunicazione inter-mediale per un buon rapporto interculturale è invece l’idea alla base di Lunetta a contatto, progetto di Elena Bugada, fotografa, artista visuale e insegnante di arte e immagine, classificatasi al secondo posto con un punteggio di 152 su 200.
Il processo di restituzione verso la comunità qui parte da un fatto molto personale: un “torto” subito proprio a Lunetta tempo fa. Spiega l’artista: «Quando la zona non godeva ancora di buona fama a livello socio-culturale, durante le riprese di un videoclip a cui partecipavo, da un’anonima finestra ho ricevuto una bella doccia fredda, in senso letterale: evidentemente gli abitanti erano irritati per la nostra intrusione nella loro quotidianità. Avevamo scosso un quartiere difficile. Propongo ora che lo stesso avvenga attraverso il fare artistico e chiedo un risarcimento u-morale allo spirito del luogo, che sembra abbia uno spiccato senso dello humor».
La ricerca artistica di Bugada si caratterizza per l’uso eterogeneo di media che vanno dal disegno e dalla fotografia o “disegno fotografico” al video o “disegno in presa diretta”.
Modalità artistiche che saranno al centro del progetto di ritratti “a contatto”, sviluppati direttamente sul supporto in carne e ossa delle persone, degli oggetti e dei paesaggi urbani con l’obiettivo di dare un volto a persone e luoghi attraverso dispositivi tecnologici e artigianali.

Il progetto vedrà anche la collaborazione con la scrittrice originaria di Sarajevo, Ana Kramar, che ha sviluppato una pratica di uso “affettivo” della lingua, di cui si serve per legare insieme dimensioni geografiche e temporali differenti. Kramar scrive infatti in lingua italiana (per lei straniera), con la distanza critica che ne deriva e con una conseguente attitudine da migrante anche nel pensiero. La lingua, a sua volta, assume connotazioni insolite, si costruisce man mano che viene pensata e manipolata dall’esperienza. Il progetto finale di questa collaborazione tra figura e parola sarà un atlante immaginario con pagine intercambiabili e senza una precisa direzione di lettura, un insieme di tavole di collegamenti ispirate al Bilderatlas Mnemosyne di Aby Warburg o a Livre di Mallarmé.

Punta, infine, l’attenzione sull’importanza della comunicazione ComunichiAMO Lunetta, progetto a cura di Andrea Pilati, graphic designer, illustratore e insegnante, terzo classificato con un punteggio di 147 su 200. La sua proposta è quella di laboratori annuali dedicati alla conoscenza delle tecniche e degli strumenti di comunicazione, sviluppati attraverso attività teorico-conoscitive e pratico-motorie e destinati in particolare a un pubblico under 25. Una scelta che giunge come risposta quasi obbligata a un bisogno sempre più sentito della società, inondata di comunicazioni e informazioni non sempre corrette, a volte fallaci o discordanti. Comunicazioni che in particolare i più giovani assorbono con una bassa percezione di eventuali rischi. Un processo altamente ibridato nella quotidianità per cui risulta difficile trasmettere l’importanza di un utilizzo intelligente e della potenza di una buona comunicazione. Saranno quindi offerti alla comunità gli strumenti necessari a costruire, veicolare e condividere i contenuti che le stanno più a cuore. Spiega Pilati: «Aiutare i più giovani a conoscere e utilizzare al meglio la comunicazione, a diventarne parte positiva e attiva, è fondamentale per il futuro di tutti». Il progetto, inoltre, contribuirà a rinforzare la rete di comunicazione creata dal festival Whitout Frontiers, facendo diventare i ragazzi parte attiva della manifestazione.

Le tre nuove botteghe d’artista inaugureranno sabato 19 giugno 2021, in occasione della VI edizione di Without Frontiers. Lunetta a Colori. Saranno successivamente sempre aperte il terzo sabato di ogni mese per una giornata di scambio e confronto con la comunità.

I nuovi atelier si trovano in Viale Veneto 5 e si sviluppano su due piani con grandi vetrate e vetrine affacciate sulla passeggiata panoramica che fiancheggia l’edificio conosciuto come Cocel, al centro di un dibattito molto acceso attorno alla crisi commerciale e al conseguente abbandono di numerose botteghe locali.

I vincitori del bando Lunetta Cultural Camp sono stati selezionati con procedura a evidenza pubblica da una commissione composta da: Alessandra Carini e Marco Miccoli di Magazzeno e Bonobolabo, Lorenza Salati di R84, Matteo Rebecchi di Pantacon, Stefano Sabbadini di ReteLunetta e Riccardo Lanfranco de il Cerchio e le Gocce, con la presidenza di Lavinia Bottini di Caravan SetUp. Le valutazioni sono state effettuate sulla base dei seguenti parametri: qualità, originalità, innovatività, esemplarità e riproducibilità. Multidisciplinarietà, qualificazione degli attori responsabili. Coinvolgimento del territorio. Prospettive medio e lungo termine e sensibilizzazione alla sostenibilità ambientale.

Lunetta Cultural Camp è un progetto di rigenerazione inserito all’interno dell’attività pluriennale Lunetta quartiere dell’arte urbana 21/25, punto di arrivo di un ciclo di lavori che dal 2016 sta coinvolgendo l’intero territorio popolato da 4.000 abitanti e 18 diverse etnie.

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