Ricordato a Belfiore il sacrificio dei Martiri. Allegretti: ” La democrazia va preservata ogni giorno”

MANTOVA – 7 dicembre, una data che per Mantova significa il ricordo dei Martiri di Belfiore. In questo giorno del 1852 vennero infatti impiccati nella valletta di Belfiore i primi cinque degli undici cospiratori che sacrificarono la propria vita per un’Italia finalmente libera dal dominio austro-ungarico. E questa mattina, come da tradizione, si è tenuta la cerimonia a Belfiore davanti al monumento del Genio dell’Umanità.
A venire giustiziati la mattina del 7 dicembre furono don Enrico Tazzoli, Carlo Poma, Bernardo De Canal, Angelo Scarsellini e Giovanni Zambelli.
A ricordare il loro sacrificio, davanti alle numerose autorità civili, militari e religiose è stato lo storico Rodolfo Signorini, poi è stata la volta della lettura da parte dei bambini di una quinta della scuola Martiri di Belfiore della celebre poesia dialettale di Ferruccio Ferretti dedicata proprio ai Martiri, quindi le letture da parte degli studenti del Liceo Scientifico Belfiore tratte da un discorso di Paride Suzzara Verdi. Tra i più celebri patrioti mantovani, anche lui fu tra i cospiratori, conobbe il carcere ma non per fatti ascrivibili alla congiura

Lettura studentessa

Parole emblematiche a ricordare l’atteggiamento distaccato della gran parte dei mantovani verso i patrioti, la loro azione e il loro sacrificio, Questo almeno fino a quando anni dopo non crebbe l’astio verso una politica dell’Austria sempre repressiva e con essa si fecero largo i valori risorgimentali. Gli stessi incarnati dagli undici Martiri di Belfiore uccisi tra il 1852 e il 1855 il cui esempio – ha detto il presidente del Consiglio Comunale Massimo Allegretti – deve essere ricordato con dignità e rispetto

Intervento del Presidente del Consiglio Massimo Allegretti