Usa: assalitori 6 gennaio, dallo sciamano alla ladra di pc. Che fine hanno fatto

C’erano lo sciamano di QAnon con le corna di bisonte, l’estetista che gridava “non ci porterete via il nostro orsacchiotto Trump”, l’uomo che si è immortalato con i piedi sulla scrivania di Nancy Pelosi. Ad un anno dallo sconvolgente attacco al Campidoglio del 6 gennaio, quando una folla di sostenitori di Donald Trump ha cercato di impedire la proclamazione della vittoria elettorale di Joe Biden, sono 700 le persone arrestate

Ecco che fine hanno fatto molti dei protagonisti di un evento dove si sono intrecciati ridicolo e grave attacco alla democrazia, provocando cinque morti. Spavaldi al momento dell’attacco, accecati da teorie complottiste, tanto sconsiderati da diffondere loro stessi immagini incriminanti sui social, molti si sono pentiti, tanti rischiano il carcere e uno ha addirittura chiesto asilo in Bielorussia.

Lo Sciamano

Lo Sciamano di QAnon. Jacob Chansley, alias Jake Angeli, è diventato l’improbabile simbolo dell’attacco con il suo bizzarro costume tribale, il copricapo con le corna da bisonte e il volto dipinto con la bandiera americana. Una perizia psichiatrica lo ha riconosciuto affetto da schizofrenia transitoria e disturbo bipolare, ma è stato comunque condannato a tre anni e mezzo di carcere. Ora ha presentato ricorso in appello. Nel suo personaggio si riferiva alla delirante teoria complottista QAnon sull’esistenza di una setta satanica pedofila in seno all’amministrazione Usa.

L’uomo con i piedi sulla scrivania di Nancy Pelosi

L’uomo con i piedi sulla scrivania della Speaker della Camera Nancy Pelosi. La sua foto ha fatto il giro del mondo, permettendo il suo rapido arresto. Richard “Bigo” Barnett, 60enne attivista pro armi dell’Arkansas si è proclamato innocente in tribunale. Scarcerato, è in attesa del processo, la cui apertura è stata rinviata data la notevole mole di prove che sta esaminando la pubblica accusa.

Florida flag Jacket

L’uomo dalla giacca con la bandiera americana e il cappellino “Florida for Trump”. Soprannominato dai media “Florida flag Jacket”, Robert Scott Palmer è stato rapidamente identificato grazie a numerosi filmati mentre lanciava un estintore e brandiva un palo contro i poliziotti. E’ stato condannato a cinque anni di carcere, la pena più pesante finora inflitta ad uno degli assalitori. Altre 140 persone devono rispondere di analoghe imputazioni per assalto e ferimento di pubblico ufficiale.

La signora dell’”orsetto Trump”

La fan dell'”orsetto Trump”. Nei video che riprendono Palmer si sente la voce di una donna che grida :”non ci porterete via il nostro Trumpy Bear!”, con un gioco di parole fra Trump e ‘teddy bear’, ovvero orsacchiotto di peluche in inglese. Si tratta di Gina Bisignano, un’estetista californiana, immortalata in una foto con il rimmel che le cola sulle guance dopo essere stata colpita da uno spray irritante. Accusata di aver spaccato finestre del Campidoglio e aver incoraggiato altri a far altrettanto, si è dichiarata colpevole e sta collaborando con le autorità.

Mamma e figlio

La coppia madre e figlio. Uno dei casi più curiosi è quello di Eric Munchel, un uomo vestito in tuta da combattimento, accompagnato dalla madre Lisa Marie Eisenhart, una signora in carne che esibiva una sorta di giubbotto anti proiettile. Entrambi devono rispondere di diverse imputazioni, fra cui il porto di un taser all’interno del Campidoglio. I loro avvocati dicono che Munchel è entrato nell’edificio solo per tener d’occhio la madre. In un video nell’aula del Senato si sente il figlio dire: “mamma, stai attenta”.

L’immobiliarista texana arrivata in jet privato

La donna che si vantava di sfuggire al carcere. “Scusate se ho i capelli biondi, la pelle bianca, un fantastico lavoro, un grande futuro e sicuramente non andrò in carcere… non ho fatto nulla di sbagliato”. Così si vantava su Twitter l’immobiliarista texana Jenna Ryan, che aveva affittato un jet privato per recarsi all’attacco a Capitol Hill. A novembre è stata condannata a 60 giorni di carcere e una multa di centinaia di dollari. Inizierà a breve a scontare la pena, ma ha già dichiarato su Tik Tok che ne approfitterà per fare ginnastica, una dieta detox e dimagrire.

La pizzaiola

La pizzaiola che voleva impiccare Nancy Pelosi. Proprietaria di una pizzeria in Pennsylvania, Pauline Bauer appare nei filmati all’interno del Campidoglio ed è accusata di aver detto ad un poliziotto di voler impiccare “quella p…” della speaker della Camera. In tribunale ha rivendicato “l’immunità diplomatica” riferendosi ad un movimento dei “cittadini sovrani” che non riconosce la legge degli Stati Uniti.

La ladra del pc di Nancy Pelosi

La ladra del computer di Nancy Pelosi. Riconosciuta in video da un ex fidanzato, Riley Williams è accusata di aver rubato un computer portatile dall’ufficio della Pelosi. Apparentemente voleva venderlo ai servizi russi, ma naturalmente non ci è riuscita. E’ agli arresti domiciliari in attesa di essere processata per otto imputazioni.