Farmaci letali, Mosca due ore davanti al gip: “sono sereno”. I legali chiedono la revoca dei domiciliari

Farmaci letali, Mosca due ore davanti al gip:
Carlo Mosca mentre entra a Palazzo di Giustizia

E’ durato quasi due ore e mezza questa mattina l’interrogatorio di garanzia di Carlo Mosca davanti al gip di Brescia. Il primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Montichiari è accusato di omicidio volontario per aver somministratori farmaci letali e aver così procurato la morte lo scorso marzo di due pazienti affetti da Covid. “Sono sereno” ha detto Mosca uscendo da Palazzo di Giustizia.
Al suo ingresso invece, anche in quell’occasione avvicinato dai giornalisti aveva dichiarato: “sono innocente, risponderò alle domande del giudice»”.
Mosca ha negato di aver somministrato i farmaci letali, ma per gli inquirenti ci sarebbero le prove invece della somministrazione, derivanti dall’autopsia, in almeno un caso. La procura di Brescia disporrà nuovi accertamenti, probabilmente sentirà già nei prossimi giorni colleghi e pazienti dell’ospedale di Montichiari.
Il medico era assistito da suoi avvocati Michele Bontempi e Elena Frigo che hanno chiesto al giudice la revoca della misura cautelare: Mosca si trova infatti agli arresti domiciliari. Il gip si è riservato.
Al termine dell’interrogatorio i due legali hanno dichiarato hanno dichiarato ai microfoni di Teleutto: “Abbiamo risposto e chiarito punto su punto tutte le contestazioni della procura” .
Mosca ha negato di aver somministrato i farmaci incriminati, ma per gli inquirenti ci sarebbero le prove invece della somministrazione, derivanti dall’autopsia, in almeno un caso. Non è escluso che la Procura sentirà a breve nuove persone, tra colleghi e pazienti dell’ospedale di Montichiari

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