Palazzi ai dipendenti Corneliani: ” non vi lasceremo soli”

MANTOVA – Unì’assemblea lunghissima, gli sguardi dei dipendenti nella sala mensa gremita riflettono l’atmosfera dove si percepisce la tensione, mista a un senso di delusione, ma dove è forte anche la volontà di non mollare. Di provarle tutte per continuare a lavorare in quello stabilimento sull’Ostigliese che è diventato l’emblema di una della case di moda più apprezzate al mondo. Di tornare a essere gli artefici di quei capi prodotti sempre nel segno della qualità.
Era questo il clima che si respirava questa mattina durante l’assemblea del personale della Corneliani nel secondo giorno di sciopero dopo l’annuncio di due giorni fa dei 130 licenziamenti.
Insieme ai 400 dipendenti, ai sindacati, alle Rsu e anche agli ex delegati ora in pensione che hanno voluto essere lì a fianco dei loro colleghi di tanti anni di lavoro, c’era anche il sindaco Mattia Palazzi.
Il primo cittadino ha prima ascoltato gli interventi dei rappresentanti sindacali e dei delegati, spesso quest’ultimi intrisi di emozione e commozione nel raccontare vicende accadute all’interno dell’azienda. Poi prendendo la parola, è partito proprio da quanto ascoltato. “Per me è stato importante sentire le vostre storie, comprendere la vostra forza, la vostra unione” ha detto il sindaco che subito ha dichiarato: “non vi lasceremo soli, faremo tutto ciò che è possibile per uscirne insieme”.
Per il sindaco l’azienda deve ritirare gli esuberi “perchè la Corneliani è un’impresa che, oltre a una grande storia, ha anche un grande futuro che ha bisogno però di investimenti. E non si può pensare a un rilancio di una azienda tagliando i suoi lavoratori che ne rappresentano la qualità”.
Palazzi ha anche invitato i dipendenti a far si che siano loro a tracciare il percorso delle prossime settimane e a non farselo tracciare dalla proprietà. E, ricordando che comunque non sarà un percorso semplice, li ha invitati a diffidare di chi – e saranno molti – prometterà loro cose in realtà inattuabili”.
Intanto dalla proprietà però tutto tace e la richiesta di un incontro, tanto da parte dei sindacati che del primo cittadino, al momento non ha avuto risposta.